
William Shakespeare
Sonetto 22
Non mi convincerà lo specchio ch’io sia vecchio,
fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe, […]
Non mi convincerà lo specchio ch’io sia vecchio,
fin quando tu e giovinezza avrete gli stessi anni;
ma quando vedrò il tuo volto solcato dalle rughe, […]
Guarda nel tuo specchio è dì al volto che vi vedi
che ora è il tempo per quel volto di formarne un altro;
se ora tu non ne rinnovi il fresco aspetto, […]
Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio, […]
Come un pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia […]
Quando sarò morto, soffoca il tuo pianto
quando il mesto rintocco della lugubre campana […]
No longer mourn for me when I am dead
Then you shall hear the surly sullen bell
Give warning to the world that I am fled […]
Coloro che hanno le stelle favorevoli
si vantino pure di pubblici onori e di magnifici titoli,
mentre io, cui la fortuna nega un simile trionfo,
gioisco, non visto, di ciò che più onoro. […]
But soft, what light through yonder window breaks?
It is the east and Juliet is the sun!
Arise fair sun and kill the envious moon
Who is already sick and pale with grief […]
Ma, piano,
quale luce erompe da quella finestra?
È l’oriente, e Giulietta è il sole! Oh, sorgi bel sole,
e uccidi la luna invidiosa che è già malata e pallida di rabbia, […]
Quando penso che tutto ciò che cresce
rimane in perfezione appena un’ora,
che questo gran teatro inscena drammi
per il plauso segreto delle stelle; […]