
Marina Ivanovna Cvetaeva
Trentesimo anniversario
Trentesimo anniversario d’una unione
– più sicura dell’amore.
Io le tue rughe conosco
come anche tu – le mie. […]
Trentesimo anniversario d’una unione
– più sicura dell’amore.
Io le tue rughe conosco
come anche tu – le mie. […]
Ora io sono un ospite celeste
nel tuo paese.
Ho visto l’insonnia del bosco
e dei campi il sonno. […]
Grido delle stazioni: resta!
delle sale d’aspetto: oh, compassione!
grido delle stazioni secondarie:
non è l’esclamazione […]
Le cose dei poveri. Forse la stuoia
è una cosa? Ed è una cosa – quest’asse?
Le cose dei poveri – pelle e ossa,
tutta carne, soltanto angoscia. […]
Alla mia povera fragilità
guardi senza sprecar parole.
Tu sei di pietra, ma io canto. […]
La mia strada non passa vicino alla-tua casa.
La mia strada non passa vicino alla-casa di nessuno.
E tuttavia io smarrisco il cammino
(specialmente di primavera!) […]
Non prenderai il mio colorito –
forte come le piene dei fiumi.
Tu sei il cacciatore, ma io non mi darò; […]
Ditemi: come va con l’altra?
Meglio? meno grane? – Mano ai remi! –
Vana linea costiera s’assottiglia,
scompare la memoria estrema […]
Ti ho versato nel bicchiere
una manciata di capelli bruciati,
perché tu non mangi, non canti,
non beva, non dorma. […]
La spensieratezza è un caro peccato,
caro compagno di strada e nemico mio caro!
Tu negli occhi m’hai spruzzato il riso
e la mazurca mi hai spruzzato nelle vene. […]