
Gabriele D’Annunzio
Pastori
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare: […]
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare: […]
Suono di campane,
voce che trasvola sul mondo,
canto che piove dal cielo sulla terra, […]
Non pianger più. Torna il diletto figlio
a la tua casa. È stanco di mentire.
Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire. […]
La mia lunga romanza in mi minore
va per la calma de la notte bianca:
io son già fioco, la chitarra è stanca;
ma voi non ascoltate, e il canto muore. […]
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sie della morte) e senza mutamento. […]
Su la docile sabbia il vento scrive
con le penne dell’ala; e in sua favella
parlano i segni per le bianche rive.
Ma, quando il sol declina, d’ogni nota […]
Rimani! Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò. […]
Io non sapea qual fosse il mio malore
né dove andassi. Era uno strano giorno.
Oh, il giorno tanto pallido era in torno, […]
Sei come un piccolo fiore
tu tieni una boccuccia
un poco, davvero un poco […]
Stringiti a me, abbandonati a me, sicura.
Io non ti mancherò e tu non mi mancherai.
Troveremo, troveremo la verità segreta
[…]